Il presidente della Laliga, Javier Tebas, è apparso lunedì nello speciale El Partidazo #VolverEsGanar su Movistar (l'emittente spagnola della LaLiga) per discutere del ritorno agli allenamenti dei club della Laliga, affermando che "dobbiamo adattarci alle circostanze, circostanze molto difficili non solo per il calcio, ma anche per l’intero Paese e per le imprese. Abbiamo lavorato sui protocolli sanitari, dal rientro agli allenamenti fino alla ripartenza delle partite”.
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Sulla data di riavvio di Laliga 2019/20
Javier Tebas: “Mi piacerebbe fosse il 12 giugno ma dobbiamo stare attenti, dipenderà da tanti fattori come un potenziale aumento dei contagi, fattori che non dipendono dal calcio ma dalla società spagnola. Dobbiamo essere molto attenti e concentrati nel seguire le misure sanitarie. Il virus è ancora lì. Con meno contagi, ma c'è ancora".
A rischio zero durante le partite
“Il rischio durante le partite sarà zero, o praticamente zero, perché i giocatori saranno testati – con solo un tasso di fallimento possibile del 5% – 24 ore prima. Durante la partita… c'è uno studio universitario dei ministeri della Sanità danese e tedesco che ha calcolato per quanto tempo un giocatore sta a meno di un metro di distanza dall'altro durante una partita di calcio. Su 22 giocatori in campo, il massimo tempo che uno passerebbe a un metro dall'altro è di 67 secondi, e non faccia a faccia. Affinché il virus possa essere trasmesso, dovrebbero essere a quella vicinanza per più di 15 minuti e ciò non accadrà.
Su LaLiga SmartBank
“I due campionati ripartiranno in contemporanea. LaLiga SmartBank giocherà gli spareggi promozione alle stesse condizioni di sempre. Dovremo finire le nostre competizioni nazionali prima del 31 luglio, se possibile, e poi le competizioni europee ad agosto. Dato che le squadre de LaLiga SmartBank non competono nelle competizioni europee, possiamo approfittarne e giocare fino alla prima settimana di agosto, a seconda di quando inizieremo la prossima stagione. "
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Sulle nuove funzionalità delle trasmissioni delle partite
“Stiamo lavorando insieme alle emittenti nazionali e internazionali su come guardare il calcio evitando gli spalti vuoti, l'eco… speriamo di avere dei piani solidi questa settimana. Stiamo effettuando test virtuali e anche sull'acustica. Non voglio anticipare nulla, visto che non potremo avere tifosi negli stadi, ma le alternative saranno molto interessanti e rivoluzionarie per quanto riguarda le trasmissioni calcistiche. Le cose cambieranno, potremo spostare le telecamere per generare nuove angolazioni, per esempio. Non avere tifosi allo stadio è una tragedia, ma cercheremo di sfruttare al massimo la situazione per garantire che chi guarda da casa possa godersi il calcio il più possibile".
Sui risultati dei test medici
“Ci aspettavamo tra i 25-30 casi positivi, basandoci sulle statistiche. La Bundesliga ha restituito 10 positivi su circa 1,700 test. Abbiamo calcolato la nostra stima utilizzando quel numero e anche il tasso complessivo di coronavirus in Spagna, che è leggermente più alto che in Germania. È una buona notizia per l'industria del calcio e anche per la società spagnola in generale. Abbiamo club in tutta la Spagna e la riduzione dell'escalation non è stata la stessa in tutte le aree, ma in molte parti del Paese il numero di casi è ora molto basso".
Su LaLiga tutti i giorni
“Una volta che la Liga ricomincerà, ci sarà calcio tutti i giorni. Questa è l'idea, calcio ogni giorno in modo da poter finire la competizione.
Su quello che è successo in Germania non deve succedere
“Non abbiamo mai contemplato l'idea di non finire la stagione. Quello che è successo in Germania non può succedere e, per di più, non succederà. È impossibile per un club avere cinque casi positivi contemporaneamente. Se succede è per negligenza o per mancato rispetto del protocollo sanitario”.